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domenica 12 febbraio 2012

tristezza

mi sembra che ci sia una costante, nell'autodistruzione che toglie al mondo tante magnifiche stelle, fino alle ultime splendide amy e whitney.

a vederle da fuori, queste donne che hanno tutto, non solo da un punto di vista materiale, soldi e successo, ma anche si suppone delle soddisfazione personali che poche di noi riescono a raggiungere, oltre a innegabili doti di fascino e talento artistico che alle più mancano, dovrebbero essere felici e realizzate.

se poi si leggono le loro storie... il problema sembra essere sempre quello. gli uomini. un uomo. una storia finita male che le fa crollare. una relazione o un matrimonio con un uomo sbagliato che le ha distrutte, le ha picchiate, le ha portate all'uso di droga, o semplicemente non ha dato loro la felicità, ha tolto loro la forza, l'autostima, le ha fatte sentire abbandonate e non amate.

non so abbastanza di psicologia per poter dire perchè delle supervincenti come loro si vadano a impelagare con dei falliti che le distruggono....
forse la scelta, più o meno inconsapevole, di storie fallimentari non è altro che un sintomo della loro incapacità di vivere.
sarebbe stato bello se fossero state tanto forti da vedere la loro fortuna e la loro sorte meravigliosa, che le ha rese delle dee osannate dalle folle, per quello che erano e davano alle persone, e senza alcun bisogno di avere accanto un uomo. erano perfette da sole per quello che erano, ma non se ne sono rese conto.

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