avvertenza ai naviganti: se non siete dotati di ironia e autoironia, evitate di leggere questo blog, non sareste in grado di apprezzarlo

giovedì 17 marzo 2011

... conversazione rubata in treno...

... tra due amici, originari di una città del sud, che si ritrovano per caso in treno dopo qualche anno. Uno lavora ancora al sud, in un ente pubblico, l'altro in una società privata del centro-nord. Il secondo racconta sconvolto dell'esperienza della sua ditta col comune di una città del sud (non pugliese, tranquilli amici salentini).
La società viene contattata anni fa per fornire un corso di formazione per ispettori ambientali, pagato con finanziamenti europei. Il corso inizia nel 2007, la prima parte dura 5 mesi, poi viene interrotto senza spiegazioni. Nel 2008, quando il progetto europeo deve concludersi ed essere rendicontato, prima viene chiesta una proroga alla UE, poi viene chiuso il progetto. Alla società viene chiesto di far risultare che il corso sia stato effettuato (quando ne era stata svolta solo la prima parte), e viene pagata. Per i non addetti ai lavori, se anche una minima parte dei finanziamenti europei non viene utilizzata come previsto, l'intero finanziamento va restituito. Quindi il comune, anche falsificando i documenti, deve far risultare di aver svolto quanto pianificato.
Dopo anni, inizio 2011, la ditta viene ricontattata per completare il corso. Le persone che seguono il corso sono diverse da quelle che seguirono la parte iniziale anni prima, alcuni sono alla soglia del pensionamento, quindi completamente inutili allo scopo formativo e disinteressate, e in più la domanda del signore in treno era: ma quanto mai sarà grande il comune di questa benedetta città del sud, di meno di 100.000 abitanti, per aver bisogno di ben 15 persone preparate su questo specifico argomento? Non sarà stato solo l'ennesimo modo di mangiarsi soldi dei progetti? Certo che i commissari UE avrebbero un bel daffare ....

lunedì 7 marzo 2011

116-000

La superficialità e morbosità dei mezzi di comunicazione, che rispecchia la superficialità e morbosità della popolazione italiana, viene perfettamente fuori nella storia delle due ragazzine scomparse e ritrovate morte.

Si susseguono da mesi chiacchiere su chiacchiere su chi erano, su mamme papà e zii, su diari facebook e ultimi messaggini, con toni melodrammatici, scandalistici, e spettacolari, da bar sport della peggior specie.

E finora nessuno dei pescivendoli che la tv e i giornali ci propinano come giornalisti, che abbia affrontato l'argomento da un punto di vista critico, che sarebbe ad esempio:

- ricordare quanti minori spariscono in Italia ogni anno, e quanti non vengono ritrovati; dove finiscano, se a prostituirsi, uccisi, o nel mercato delle adozioni o del traffico di organi, nessuno lo sa; e nessuno che ci abbia fatto un'ichiesta seria;
- parlare del chiaro problema sociale, cioè che moltissimi bambini uccisi o violentati sono vittime delle loro stesse famiglie, o di chi è vicino alle famiglie;
- e parlare dell'altro problema, cioè che molti spariscono perchè rapiti dal genitore non affidatario, perchè le famiglie si sfasciano e vengono lasciate senza aiuto; 
- sponsorizzare e supportare il lavoro di polizia postale, volontari, associazioni, che lottano ad esempio contro la pedofilia in internet (http://116-000.it/).

Niente di tutto questo.
Tutti si accusano.
Giornalisti accusano polizia e protezione civile, familiari accusano avvocati, tutti urlano, ma nessuno dice niente.

Mi dispiace per quelle povere bambine, dal profondo del cuore, e mi dispiace per tutti i piccoli che ogni giorno vengono dimenticati. Forse non sono abbastanza trendy da fare notizia in un talk show.

domenica 6 marzo 2011

Una romana a Milano ... gulp!

Sembra che io Milano sia destinata a vederla di corsa, anche se i maligni potrebbero dire che in realtà non ci voglia molto più di un'oretta per girarla :-)

In effetti, vista piazza della Scala, piazza Duomo, e i negozietti (!) là intorno, non c'è molto altro.
Ci sarebbe stata una bella mostra al palazzo reale, ma non ne ho avuto il tempo.

Devo però dire che, nonostante fossi prevenuta e intrinsecamente conscia della superiorità innegabile di Roma Capitale, su qualsiasi città del mondo :-), Milano non mi è parsa poi tanto tremenda. Anzi, probabilmente grazie al sole e alle temperature 'miti', sembrava quasi un luogo civilizzato.

Sicuramente per un animale metropolitano come me, trovarsi tra milioni di persone è sempre una boccata d'ossigeno! Quindi già Milano parte in grosso vantaggio rispetto a qualsiasi città di provincia, che mi dà sempre il retrogusto di paese... per dirla alla Totò, basta stare in piazza e prima o poi si incontrano tutti.

Poi, finalmente ho iniziato a capire un po' della geografia della città e delle sue metropolitane. E mi sono quasi (quasi) tolta lo sfizio di chiedere al vigile dove dovessi andare per andare dove dovevo andare... ma mi è venuto troppo da ridere! La prossima volta però mi farò forza, non posso rinunciarci!

Osservazioni sparse: i milanesi parlano davvero milanese!!! Che accento assurdo!
Però sono così silenziosi, così schivi (o impauriti? o menefreghisti?) per attirarne l'attenzione per chiedere un'informazione, bisogna fare un balletto hawaiano, e lanciare urla da guerriero cheyenne, altrimenti neanche ti guardano! 

Poi, ho capito quale sia la vera differenza tra nord e sud, ciò che spiega TUTTO. 

Non è vero che al sud non funziona niente e al nord funziona tutto. Semplicemente, al sud fanno schifezze e non fanno nulla per nasconderle, al nord, fanno le stesse schifezze, ma tacciono e nessuno si accorge di nulla. Come l'ho capito?
Semplice.
Incrocio megatrafficato. Le macchine impegnano l'incrocio col verde, nonostante la strada sia intasata, e quindi quando scatta il rosso restano a bloccare completamente (dico completamente) l'incrocio. Dall'altra direzione, ora col verde, non si può muovere nulla, non si avanza di un centimetro. Riscatta il verde e finalmente l'incrocio si libera un po'. Ora, questo evento più che frequente, al centro-sud scatena un delirio di clacson imprecazioni e bestemmie, gente che si sbraccia dai finestrini e slalom per bloccare ulteriormente l'incrocio. Là.... niente. Tutti fermi zitti muti. Come se niente stesse succedendo.
Mi sono guardata intorno, pensando di essere su un pianeta di zombi.
Ecco svelato il trucco. Ed ecco anche come riscattare il sud dalla tremenda fama che lo affligge. Non fate casino, cari terroni, e nessuno si accorgerà delle porcate che combinate, proprio come al nord.

Ultima riflessione semiseria: a Milano non c'è niente da mangiare. Per lo meno, niente di appetitoso. Prova ne sia che sono dovuta venire meno a una solenne promessa, motivata da motivi sia ideologici che strettamente gastronomici, e mangiare (sigh) nel fast food con la grande M. Ed ecco spiegato perchè la moda internazionale ha sede a Milano e non altrove in Italia. In qualunque altro posto, le modelle col cavolo che resterebbero taglia 34! A Milano, poverette non hanno scelta :-)

martedì 1 marzo 2011

critica cinematografica I

Iniziamo una nuova sezione del blog, cinema!
E lo iniziamo con due movies che hanno vinto un po' di Oscar 2011.

Premesso che non sono un'esperta di cinema, ma una fruitrice piuttosto passiva; che so solo distinguere un film che mi piace da uno che non mi piace, ma non ho idea di termini tecnici, di regia luci etc, e che i seguenti commenti sono assolutamente personali; premesso tuttto ciò, e se vi fidate,
andate a vedere 'Il discorso del re', bello (5 oscar),
non andate a vedere 'Black Swan', (1 oscar) terrificante, nel senso letterale del termine.

Basterebbe questo, ma se volete vi dico anche le motivazioni ;-)

Il primo è un film gradevole: non è un capolavoro, ma gli attori sono davvero bravi, suscitano simpatia ed empatia, la Helena Bonham Carter è una forza, e il povero principe che non voleva essere re è davvero umano. Peccato averlo visto in traduzione, mi dicono che in lingua originale sia molto divertente.

Il secondo: dopo un inizio che sembra ragionevole, iniziano le psicosi della protagonista, una pazza scatenata competitiva e insicura; alle visioni della pazza anoressica, si uniscono scene da horror schifido.
Il ballo stesso è presentato come una specie di tortuta, con arti massacrati dalla pratica autoinflitta.
Insomma una schifezza.

Un commento più dettagliato sul lato tecnico-artistico lo trovate qui.
Speriamo almeno che 'sto filmaccio porti bene alla Portman e al suo bel ballerino!

In conclusione la conferma di qualcosa che già sapevamo: gli Yanquis non capiscono molto di cinema, ma parecchio di affari, e gli Oscar vanno spesso a film brutti (vedi l'orrido Titanic) ma superpubblicizzati e sponsorizzati.