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domenica 27 novembre 2011

l'estate prossima tutti a Galatina....

... a mangiare il pasticciotto, e le altre specialità tipiche.

La prossima estate sarà infatti realizzata la prima edizione di De.Co.Gustiamo, un'iniziativa che unisce due idee: le De.Co. (Denominazioni Comunali) e l'uso di prodotti a km zero.  L'obiettivo è salvaguardare le eccellenze, enogastronomiche ed artigianali in genere, tipiche del territorio, riuscendo a far conoscere i prodotti tipici su scala regionale e nazionale, almeno come primi passaggi. Lo step più ambizioso è chiaramente riuscire a far conoscere a livello internazionale i prodotti associati a una specifica località, come succede già per molte nostre specialità come il tartufo di Alba, o i limoni di Sorrento. Inoltre, uno degli obiettivi è proteggere i prodotti italiani anche da un punto di vista normativo, visto gli ingenti danni che le assurde regole comunitarie stanno arrecando alla nostra produzione agricola per favorire prodotti di minor qualità provenienti da altri paesi.

I De.Co. nascono proprio per impedire che prodotti di altissima qualità ed estremamente variegati, ricchezza del nostro paese, spariscano perchè riassorbiti dalla generale omologazione, perchè poco conosciuti al di fuori dell'ambito locale, e perchè purtroppo tutto ciò che è artigianale ha un prezzo che lo rende poco competitivo verso la grande produzione industriale e la grande distribuzione.

Riuscire ad associare il nome di una località a dei prodotti tipici garantisce sia la sopravvivenza del prodotto che una fonte di sviluppo per l'intera zona, con incremento del turismo, e destagionalizzazione dello stesso.

Ho avuto il piacere di partecipare all'anteprima di De.Co.Gustiamo, che si è svolta per la stampa e poi aperta al pubblico nella seconda settimana di novembre, a Galatina, presso l'azienda Santi Dimitri. Per l'occasione si è anche festeggiato il vino nuovo.

Galatina è comune De.Co. dal 2002, ma solo da quest'anno ha finalmente introdotto i suoi prodotti De.Co. che sono il pasticciotto, la mafalda, l'africano, e poi la patata e la cicoria, fissando un disciplinare per i produttori.

Durante la conferenza stampa, a cui hanno partecipato Vincenzo Rizzi, Antonio Spagnolo, Carlo Martin Vallone, e Roberto de Donno, si sono toccati alcuni altri argomenti interessanti, come la necessità di calmierare i prezzi durante la stagione estiva, e di destagionalizzare il turismo.

E' allo studio la possibilità di realizzare dei prodotti di denominazione provinciale, poichè (discorso che al sud mi capita di sentire piuttosto di rado, purtroppo) sembra che alcuni abbiano finalmente capito che per essere competitivi e poter allo stesso tempo difendere i propri prodotti e le proprio tradizioni, è necessario farsi conoscere, passaggio molto più facile quando si è uniti. Sarebbe un passo importante, vista la scarsissima efficacia che ogni tipo di associazione e cooperativa ha nel sud, con forte prevalenza di interessi privatistici e individuali.

La provincia ha finanziato un master in marketing, e i diplomati sono ora al lavoro nei vari comuni della provincia per censire i prodotti, stabilire i caratteri comuni e poter così stilare una lista di specialità e i loro disciplinari.

Al rinnovato interesse dei pugliesi verso la loro terra, e forse al desiderio di vederla finalmente emergere per le sue bellezze e ricchezze naturali, è sperabilmente dovuto il picco di iscrizioni alla facoltà di agraria di Bari, dopo tanti anni di disinteresse dei giovani verso l'agricoltura di qualità. Data la ricchezza di questa terra, che ormai considero anche un po' mia, sarebbe davvero meraviglioso vederla diventare competitiva e riuscire a far lavorare i suoi giovani con le sue due ricchezze, i prodotti artigianali e le meraviglie turistiche.

Un interessante siparietto: il rappresentante di un'associazione di consumatori si è augurato che questa iniziativa non vada a finire come iniziative simili di altri comuni della provincia, con prezzi eccessivi associati a una qualità non altrettanto alta.
Concordo sul fatto che l'artigianalità vada pagata, ma deve corrispondervi una effettiva alta qualità: si dice dalle mie parti "Fatti un buon nome e ammazza tuo padre", tradotto: una volta che si ha l'etichetta prestigiosa, e conoscendo la mentalità diffusa, è abbastanza facile immaginare che chi partecipa ai mercatini abbia smesso di badare alla qualità, sicuro comunque degli incassi dovuti alla buona fama del nome.

Speriamo davvero che l'iniziativa di Galatina segua una strada diversa... per ora l'assaggio dei prodotti è andato bene :-) Dai pasticciotti alle mafalde, alla buonissima pizza anche in versione dolce.

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