avvertenza ai naviganti: se non siete dotati di ironia e autoironia, evitate di leggere questo blog, non sareste in grado di apprezzarlo

sabato 11 giugno 2011

evviva la ciccia!

Monica Bellucci, benedetta lei, ha detto di non essere mai stata una taglia 44...
Miss Italia sarà aperto anche alla taglia 44 (eh caspiterina, non staranno eagerando? Non è che poi poveracci devono rifare le passerelle che si sfondano????)
In generale sempre più spesso si alzano proteste e buoni propositi perchè i media smettano di proporre un  modello di bellezza femminile più simile a Gollum che a un essere umano.

Peccato che in TV e sui giornali continuino a finirci le anoressiche.

Peccato che se sei una 44 (non parliamo di 46 o 48! un abominio)  nel mondo reale devi andare incontro a tutta una serie di ostracirmi idioti da parte di questa società altrettanto idiota.

Negozi in cui commesse anoressiche ti guardano con aria schifata dicendoti che al massimo vendono la 42;
amiche scheletriche con girocoscia quanto l'avambraccio di una bambina che mangiano mezza insalatina anemica, e pigolano 'ah beata te che puoi mangiare tutto, io non ce la faccio, sono intollerante, non posso mangiare proprio nulla' mentre tu ti stai scofanando una pizza salsiccia e salame piccante;
maschi imbecilli che si girano a guardare sbavando ogni scheletrino che passa per strada ballonzolante su tacchi a spillo e culo di fuori.

In generale, se sei anche solo una 48, vieni percepita come una grande obesa e con problemi sociali.
Il ragionamento è: se mangia così e non tiene alla sua forma, vorrà dire che è triste depressa etc etc....
Forse chi la pensa così, dovrebbe riflettere che magari invece ci sono donne che hanno una vita così piena e felice e sono così amate che possono fregarsene degli stereotipi sulla taglia e mangiarsi in santa pace ciò che vogliono.

A me viene piuttosto da pensare che ad avere problemi sociali e psicologici gravi siano le poverette che si sacrificano pur di entrare nel microjeans a vita bassissima, perchè dimostrano di non sapersi accettare come sono e dipendere totalmente, per compensare la loro inesistente autostima, della superficiale approvazione formale degli altri. 

Donne adulte, consapevoli e che sanno benissimo di essere belle come sono, con tutte le loro cuirve,  possono farsi una risata, godersi il cibo e spernacchiare le tristissime anoressiche, che entreranno pure in una 38, ma non sanno un cavolo di come si vive bene.

Quando però si è bersagliati da ogni lato da questi messaggi: "se non sei scheletrica fai schifo" e questi messaggi vanno a influire sulla salute di tanti giovani e anche meno giovani che non abbiano una buona autostima, bisognerebbe cominciare a boicottare il sistema.

Nel mio piccolo faccio ciò che posso, come evitare e fare cattiva pubblicità ai negozi e alle catene dove appunto vendono solo fino alla 42. Un'altra possibilità è spegnere la TV ogni volta (ahah quindi sempre) che presentatrici, soubrette, protagoniste di film e serial sono troppo magre (la TV mostra 5 kg di più della realtà... riuscite a immaginare quanto sia magra la Brescia? sembra appena scappata dalla prigionia, e crede anche di essere bella!!!).
Non so se ci abbiate mai fatto caso, ma queste fanciulle diventano a ogni puntata più magre: in realtà fanno ciò che le produzioni richiedono loro, essere cioè 'magre', e se non lo fanno, ci sarà sempre qualche scheletro ambulante pronto a sostituirle.

Speriamo che questa schiavitù per noi donne, non molto diversa dalla schiavitù delle nostre sorelle costrette a girare velate da dei maschi conservatori e imbecilli, finisca presto. E il modo per farla finire è ribellarsi, tenersi la propria forma fisica, e comprare abiti fatti in paesi civilizzati come Spagna e Turchia, dove per fortuna sembra che sappiano ancora che forma abbia una donna, e che i jeans devono prevedere uno spazio per i fianchi! Alla faccia di quelle che i fianchi non li hanno! ahahah

giovedì 2 giugno 2011

e bravo il merlo!

Poichè penso che persone molto più competenti di me nel settore enologico avranno già commentato sul 'Primo Merlot del Salento' (il merlot della Santi Dimitri), io racconto la mia impressione da 'ignorante' appassionata di vino, che ha avuto la fortuna di partecipare alla presentazione di questo vino (grazie Pierpaolo!).

Sono appassionata perchè il vino mi affascina, non solo per il suo sapore e profumo, ma come espressione di cultura e di trasmissione del sapere, e conoscere persone che fanno del vino allo stesso tempo una scienza, una passione, e una poesia, è stato molto interessante.

Ho avuto il piacere di conoscere o rivedere le persone che lavorano in questa azienda, il proprietario, Enzo Vallone, l'enologo, Giuseppe Pizzolante Leuzzi, e l'agronoma, Gabriella Puzzovio.
Si vede che tutti loro parlano con passione e amore del loro lavoro e della terra che lavorano. Ogni volta entrare nella tenuta è una piccola magia, in una distesa di viti e olivi.

Il vino in sè mi è piaciuto (anche se preferisco i rossi corposi, ma si tratta di gusti personali), soprattutto abbinato al grano, e alle fantastiche melanzane fritte! In effetti ho avuto conferma di quanto questa terra sia meravigliosa, visto che le tante varietà anche non autoctone si adattano così bene qui. Secondo l'agronoma, al merlot piace particolarmente la terra salentina :-)

E' stata anche un'occasione piacevole per incontrare e rivedere persone di provenienza e interessi diversi, tutti accumunati dal desiderio di sviluppare questa terra, e per me un'esperienza nuova e divertente (da giornalista rampante, come ha detto qualcuno, eheheh).