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lunedì 7 marzo 2011

116-000

La superficialità e morbosità dei mezzi di comunicazione, che rispecchia la superficialità e morbosità della popolazione italiana, viene perfettamente fuori nella storia delle due ragazzine scomparse e ritrovate morte.

Si susseguono da mesi chiacchiere su chiacchiere su chi erano, su mamme papà e zii, su diari facebook e ultimi messaggini, con toni melodrammatici, scandalistici, e spettacolari, da bar sport della peggior specie.

E finora nessuno dei pescivendoli che la tv e i giornali ci propinano come giornalisti, che abbia affrontato l'argomento da un punto di vista critico, che sarebbe ad esempio:

- ricordare quanti minori spariscono in Italia ogni anno, e quanti non vengono ritrovati; dove finiscano, se a prostituirsi, uccisi, o nel mercato delle adozioni o del traffico di organi, nessuno lo sa; e nessuno che ci abbia fatto un'ichiesta seria;
- parlare del chiaro problema sociale, cioè che moltissimi bambini uccisi o violentati sono vittime delle loro stesse famiglie, o di chi è vicino alle famiglie;
- e parlare dell'altro problema, cioè che molti spariscono perchè rapiti dal genitore non affidatario, perchè le famiglie si sfasciano e vengono lasciate senza aiuto; 
- sponsorizzare e supportare il lavoro di polizia postale, volontari, associazioni, che lottano ad esempio contro la pedofilia in internet (http://116-000.it/).

Niente di tutto questo.
Tutti si accusano.
Giornalisti accusano polizia e protezione civile, familiari accusano avvocati, tutti urlano, ma nessuno dice niente.

Mi dispiace per quelle povere bambine, dal profondo del cuore, e mi dispiace per tutti i piccoli che ogni giorno vengono dimenticati. Forse non sono abbastanza trendy da fare notizia in un talk show.

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